Premessa
Molti ricevono da tempo Zi de Zi (… giorno per giorno in romeno). Con questo inoltro allargo ancora un po’ la cerchia di amici e quindi spiego il senso di questa comunicazione
Il 28 dicembre 2012 Franco Lazzaro (in foto a destra) è partito per la Romania – Baia Mare (Maramures), ove ha sede la FUNDATIA DEI VOLONTARI DEI PADRI SOMASCHI.
Incontro la prima volta Franco all’Arsenale, nell’ottobre 2012, proveniente da una tragica esperienza. Aveva addosso i frutti di questa drammatica crisi economica che stiamo vivendo.
Franco ha una forte professionalità imprenditoriale che non basta a sostenere certi pesi.
Gli propongo di andare in Romania ad aiutare padre Albano (foto a sinistra).
P.Albano ha un bisogno fondamentale di una persona come Franco che lo sollevi dalle incombenze “produttive” riguardo alle attività che conduce.
Deve dedicarsi alla sua pastorale nei confronti dei bambini poveri. In ultima istanza, deve poter fare il “prete”.
Dopo tre mesi, dopo ampie tribolazioni, possiamo leggere cosa sta facendo .. e quali sono i suoi propositi.
Alla prossima “zi de zi”
rinaldo
Buona pasqua
Il 31 marzo, il giorno di Pasqua, dovremmo fare memoria di tutta la “nostra” passione… avvenuta nella quaresima, nelle quaresime … nei venerdì santi.
Vedere i tradimenti delle persone care, come i Giuda 2013, vedere l’impossibilità di capire chi ci fa male senza pietà, perché semplicemente “non capisce” …e mai si mette nei panni degli altri.
Non perché ci piace essere masochisti e ripercorre il dolore, per soffrire ancora, ma per valutare l’appartenenza alla cordata “privilegiata” che viene riservata ai seguaci di Gesù.
Per esaminare, questo dolore, e capire, ci puo’ illuminare la parola di Francesco papa, detta ieri sera al colosseo:
“A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio”, ma “in realta’ Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta e’ la Croce di Cristo: una Parola che e’ amore, misericordia, perdono” ma anche giudizio: “Dio ci giudica amandoci”.
“Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perche’ Dio non condanna, Lui solo ama e salva”.
E allora la riflessione, il dare senso al “nostro” dolore, l’inchiodiamo su quella croce.
In cui c’è sicuramente incomprensione, tradimento … degli altri: ma soprattutto un’immenso amore ancora da sprigionare per accogliere il Suo di Amore e farlo diventare mio.
Amore che mi giudica se ho le “paturnie spirituali” o i chiodi nelle mani …
Mio … perché comprendo, sopporto, perdono, sfamo, visito, esco, taccio e forse qualche volta parlo, “odoro” di pecora, …
Mio perché goda già in terra della Pasqua e faccia godere tutti gli altri.
La quaresima e la pasqua 2013, saranno “sacra scrittura” della carne, più che delle cerimonie. E tanta Speranza, perché Lui, NON GIUDICA, e tende costantemente la mano. Speranza che si traduce in “forza” della resurrezione: delle resurrezioni …
Buona Pasqua
Notizie direttamente da padre Albano
Carissimo Rinaldo ti mando il mio zi de zi …PERSONALE!
Ti aggiorno intanto su un episodio che ci é capitato 20 giorni fa...che ci ha colpito molto da vicino..
Uno dei nostri ragazzi della centrale è stato ucciso alla stazione...
Gaby ha avuto un diverbio con un mafiosetto e questo l'ha obbligato a bere il diluente … è giunto all'ospedale morto ...
Abbiamo organizzato noi il funerale è stata una occasione veramente commovente
...abbiamo poi celebrato una messa dove hanno partecipato molti ragazzi drogati (colla) amici di Gaby..è stata una celebrazione ecumenica ( unici cattolici noi italiani … ).
Questo episodio ci ha fatto riflettere molto e penso che sta dando i suoi frutti sull'impegno della nostra fundazia....
da una settimana si è costituita la nuova azienda che si occupa della vendita dei pannelli copertura....
La legna prosegue … Abbiamo riorganizzato con Franco la squadra della produzione ...abbiamo già la prenotazione di circa 50 TIR per diversi clienti.
In centrale abbiamo iniziato i lavori di ampliamento e di ristrutturazione e credo che tra un mese. Saremo pronti con i nuovi locali......
Nel cortile della legna invece a breve costruiremo la tettoia per iniziare il laboratorio di formazione al lavoro per i ragazzi di strada...cosi diamo una alternativa ai ragazzi che vengono da noi in centrale
Ma poi tornano alla stazione...
Giovedì sono arrivati da noi Esterino e Graziella: due persone splendide!
Come sempre...domani e lunedì saranno impegnati con noi ad organizzare Pasqua e Pasquetta per i nostri ragazzi poveri del quartiere...inoltre ci sono con noi anche dei volontari giovani di Milano e Bergamo...
Giovedi é arrivato anche il TIR degli aiuti..scaricato e sistemato ordinato (il tutto diretto da Franco soprannominato ormai “Marchionne” dalla ciurma…!)
Non mi rimane che augurare a tutti una buona Pasqua...come dice Papa Francesco vincere li male facendo il bene un abbraccio a tutti grazie di cuore per ogni gesto di generosità che fate per costruire un mondo migliore...
Quando il bene è fatto bene
a cura di Claudio Picco della Fraternità della Speranza dell’Arsenale.
L’ironia della sorte ti spinge a volte a mettere gli occhiali giusti per passare da una posizione di prestigio che improvvisamente si dissolve a una che non avresti mai preso in considerazione, ma che partendo dal basso della terra è molto quotata in alto.
Franco non avrebbe mai immaginato di cadere nelle braccia dell’Arsenale della Pace per prendere il volo rimbalzando in Romania dove da alcuni mesi si occupa delle iniziative umanitarie di padre Albano, un cuore impavido che passa dai bassifondi ai quali strappa ragazzi e ragazze senza futuro al trattore che manovra con disinvoltura per dare loro il pane quotidiano.
Mentre da ogni parte si stanno chiudendo progetti non più sostenibili economicamente, la storia di Franco rappresenta una controtendenza positiva e da replicare. La sua professionalità imprenditoriale, ormai senza sbocchi in Italia, sta trovando senso tra i poveri di Baia Mare con nuovi obiettivi e nuove attività.
Franco ha ingaggiato una sfida personale al “non senso” e alla depressione in cui si vive nella drammaticità di questa crisi.
E scrive, “zi de zi”, giorno per giorno in romeno.
Dal 28 dicembre ad oggi, di giorni (e di notti) ne sono già passati tanti e le sue mail stanno diventando qualcosa di speciale, una diretta quasi quotidiana dal fronte della miseria che è anche quello della solidarietà.
Così, chi non è sul posto (ma è qui a fare cose altrettanto necessarie) può rendersi conto di dove vanno a finire gli aiuti raccolti con il passaparola per quasi 2 milioni di chili.
Da poco decollato proprio qui all’Arsenale, il progetto Agritorino, che sperimenta sul campo la possibilità di dare cibo e lavoro con orti e coltivazioni solidali, apre la strada a esperienze analoghe in altri territori, come la Romania dove si potrebbero sviluppare nuove attività agricole.
“…eccomi in ritardo per lo “zi de zi”, questa volta bisettimanale – scrive Franco in una delle tante corrispondenze. Innanzi tutto complimenti per l'operazione Agritorino… Ne parlavamo mesi fa, mi raccontavi un po’ di cose che ti sarebbe piaciuto fare per aiutare il prossimo.
Ci fa piacere vedere che il progetto decolla, che i sogni ogni tanto si avverano, che l'unione tra tante persone capaci e volenterose abbia portato alla realizzazione di un’attività tanto importante.
Anche qui, tra mille difficoltà, iniziamo a mettere le basi per far decollare i nostri sogni...”.
“Per otto giorni sono stato in Italia. Tantissime le persone incontrate in diverse città e sinceramente un po’ di stupore per il grande affetto ricevuto (da dividersi con Padre Albano). Si sono aperti altri contatti per realizzare lavori nuovi e opere di beneficenza. Ringrazio anche tutte le persone che sono venute al Sermig il giovedì sera per la serata dedicata a Baia a Mare. Io sono qua, al fronte come dice Padre Albano, ma il lavoro svolto da tanti altri, in modi diversi, è importantissimo e da Baia vi inviamo un grande grazie”.
“Oggi niente notizie su “donazie” e beneficiari. Abbiamo una messa qui a Ferneziu dedicata a Gabi, ragazzo di 18 anni che frequentava la centrale. È mancato la settimana scorsa per circostanze non ancora chiarite. Era un ragazzo della centrale, inutile nascondere l'amarezza… Ho assistito al suo funerale (ero appena rientrato, neanche il tempo di scaricare i bagagli). Lo sconforto degli altri ragazzi era evidente, la rabbia di padre Albano pure. Non la rassegnazione. Speriamo tutti di fare meglio anche per loro e nonostante mille difficoltà ci poniamo costantemente interrogativi sul cosa e come affrontare certe situazioni.”
“Purtroppo è evidente che l'Italia è attanagliata da una grave crisi… Meglio che anche qua in Romania ne siamo coscienti: anche la più piccola risorsa va sfruttata per il meglio e nella giusta maniera. Bisogna fare ancor più attenzione ai materiali e ai generi alimentari che vengono dati per la nostra missione. Con l'incessante aumento di "poveri" in Italia e con la forte diminuzione delle donazioni si potrebbe creare una forte contrazione per l'estero.
Quindi bisogna fare di necessità virtù e moltiplicare gli sforzi qua a Baia”.
La strada si apre camminando, dice il saggio.